LIBRO: In Montagna

PREMESSA     (Carlo Pagani)

Fin dalla preadolescenza mi piaceva camminare lungo i sentieri di montagna.
Passione che ho praticato fino ai trent’anni. Poi vicende varie mi hanno tenuto lontano dagli amati monti, fino a quando, al momento del pensionamento, ho preso la decisione di trasferirmi in Valtellina per sentirmi più vicino alla natura.
Pian piano è nata anche la passione per la fotografia, riuscendo con pazienza ad affinare la tecnica fino ad accorgermi di ….quanto ho ancora da imparare. Ma l’età non mi consente eccessivi rimandi e ho deciso quindi di affidare alla stampa qualche immagine.
L’intenzione è quella di mostrare il cambiamento che subisce l’ambiente di montagna con il variare dell’altitudine.
E’ destinato a chi ama la montagna, agli escursionisti e agli appassionati di fotografia naturalistica..
Le immagini riguardano il versante retico della Valtellina con qualche excursus in zone limitrofe.
Le fotografie sono state scattate prevalentemente in primavera e in estate e riguardano in modo rilevante i fiori alpini.
Un ringraziamento a Tiziana Desiderio che mi ha ispirato e incoraggiato, a Michele Falciani per i preziosi consigli e a Christian Gosatti per il fattivo contributo.

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PRESENTAZIONE    (Michele Falciani)

Carlo ha un sogno e non vuole perdere la speranza e la vitalità che lo rendono felice e coraggioso e che fanno della sua esistenza una sequenza di momenti magici degni di essere vissuti e raccontati. Una grande qualità lo fa distinguere quella di continuare nonostante tutto. Cammina su sentieri di montagna, avanza lasciandosi dietro i suoi passi pronto ad ogni sollecitazione visiva.
Carlo si lascia prendere dalla sua passione principale salire in alto verso le cime senza mai stancarsi, convinto che il traguardo non è lo scopo della sua ascesa. Non è certo la fatica a bloccarlo, né il peso dello zaino e della macchina fotografica, nel silenzio più assoluto procede, ma cosa cerca? Belle immagini da mostrare o una risposta alla nostra esistenza?…Cerca la sua anima o lo spirito della montagna? Oppure vuole sconfiggere la morte continuando ad essere e lasciare un segno. E’ amico della montagna e coglie i suoi segreti. Rispetta la natura e soddisfa il desiderio dei curiosi dando ai fiori il loro vero nome.
Lui osserva e carpisce il messaggio semplice delle sue emozioni davanti alla bellezza del creato. Coglie i simboli profondi. Osserva attentamente, senza lasciare al caso, si fa catturare dalle immagini, dai colori. Inquadra, sceglie la giusta luce e blocca l’emozione vissuta nello scatto. Porta a casa immagini di rocce irte, rugose e millenarie, ma sempre nuove, modellate come sculture dal vento e dall’acqua. Quell’acqua che dai ghiacciai scivola lenta e silenziosa. Sosta prima in un laghetto tranquillo e pacato a godere del cielo terso e del sole caldo, lì regnano fiori poco conosciuti; poi scorre più veloce, salta rumorosa, casca libera verso la valle portandosi nitide memorie di colori e profumi in nuove pozze sempre più ampie vestite a festa di riflessi verdi e azzurri e suggestioni.
Carlo prova amore per i prati verdi, le case in legno e in muratura dei paesini di montagna durante l’arco delle stagioni e delle ore, dal mattino a sera. Carlo sembra rifuggire le ore notturne e blocca nel suo mirino farfalle e insetti intenti a dialogare, durante il giorno, con i fiori rigogliosi e multicolori ch si pavoneggiano danzando scossi dall’aria su rocce e specchi d’acqua prima che il sole li appassisca.

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